venerdì 1 febbraio 2013

Con plotto


Inizia tipo con le droghe ponte, quelle che non esistono ma finigiovanardi ci credono.

Prima a dodici anni, ti dicono che quel tale ha trombato con una conosciuta in discoteca e poi dopo in motel lei va via, storia conosciuta, e benvenuto nel mondo dell’aids col rossetto sullo specchio.

Poi sei là, piccolo quindicenne stupido, e ti raccontano che le multinazionali dello sburro tengono segreta la scoperta di uno sburro molto più efficace, economico, pulito. L’ha inventato in un garage della provincia di Rovigo un ingegnere autodidatta che usa ancora strumenti fatti a mano e il free software. Stava per rendere pubblica la scoperta di questo supersburro supermoderno, ma le multinazionali l’hanno fatto fuori, fingendo che si suicidasse, impiccato con i piedi che toccano per terra. I piedi che toccano per terra, dico, roba che Giulietto Chiesa ci scriverebbe sei-sette libri. E poi non aveva niente di cui suicidarsi, me l’ha assicurato un mio amico che fa il pendolare vicino a Udine, per cui è chiaro che si intravede il complotto e i media mainstream non ne parlano.

E dopo sei rovinato: scie chimiche, signoraggio, biowashball, tutto tutto tutto. Credi a qualunque roba. Passi il tempo nei siti complottisti, rispondi agli appelli, continui catene di santantonio. Il pentagono per te non ha più segreti, sai ogni cosa della struttura molecolare dell’acciaio utilizzato nella costruzione delle torri gemelli. Kennedy è stato ucciso dai marziani di Roswell, Paul is dead e al suo posto suonava Scialpi, confondi Osama con Obama, curi il cancro con i lamponi ché le multinazionali – ancora loro – non ti dicono che il cancro è praticamente già sconfitto. E poi metti i bulloni arrugginiti a bagno nella cocacola e pretendi che tutti vadano in bicicletta e le multinazionli – sempre loro – invece boicottano il pedale e il cambio shimano.
Sei sempre peggio, ormai hai acquisito quella testa di cazzo che ti porta a essere un giornalista di inchiesta seduto su una sedia scomoda mentre cerchi di far andare Linux in quel cazzo di computer che ti ha assemblato un amico tuo che lavorava per Google, Windows, Apple, Samsung e Telefunken, ma se ne è andato perché schifato dalle pratiche corrotte delle multinazionali – arghhh.

E quando arriva il terremoto in Emilia sei là che dici che un tuo amico che ha dato due esami in geologia – ha preso 24 e 21 – ti spiega che no, che forse, che pare, che si dice e non si dice, che qui lo dico e qui lo nego, l’intensità non era di 5,9 ma molta molta molta di più, ma che se lo dicono le assicurazioni non pagano che c’è una particolare polizza che dice 5,9 uguale non pagare, più di 5,9 pagare molto.
Racconti tutte queste belle robine, con l’aria di chi sa lunga, di chi si informa e bada ai fatti, mica alle opinioni. Se poi qualcuno ti fa notare che le scale Richter, Mercalli, Staminchia, ipocentro, epicentro, sburrocentro, ti fa vedere Piero Angela, anche Mario Tozzi al limite, ecco, ti fa capire che forse hai detto delle stronzate, ecco, te ne esci con “non sto affermando che sia così, sto solo instillando un dubbio, eh, meglio avere dubbi”.

E allora vattene affanculo, tu e tutti i coglioni come te, instillati una briciola di cervello in quella testa di cazzo, piantala di fare il modestino rincoglionitino che non sa la verità, ma indaga, si interroga, dubita… altrimenti va a finire che la finisce come quelli là che la domenica vanno in un edificio che puzza di incenso ad adorare personaggi di fantasia dal comportamento mitologico. O che quattrocento volte al giorno si chinano per terra verso i cammelli del deserto e dicono robe incomprensibili. E soprattutto smettila di leggere i libri di Giulietto Chiesa.

ps: con questa mia, spero di essere all'altezza del carissimo zio effe.

2 commenti:

  1. Grazie Jenn*, sei proprio quell* di cui il blog aveva bisogno.

    Ti saluta Zia Effe

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  2. il blog di zio effe ha sempre bisogno di qualcuno capace di scrivere un post che uno lo legge e pensa porcoddio

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