Inizia tipo con le droghe ponte,
quelle che non esistono ma finigiovanardi ci credono.
Prima a dodici anni, ti dicono che
quel tale ha trombato con una conosciuta in discoteca e poi dopo in motel lei
va via, storia conosciuta, e benvenuto nel mondo dell’aids col rossetto sullo
specchio.
Poi sei là, piccolo quindicenne
stupido, e ti raccontano che le multinazionali dello sburro tengono segreta la
scoperta di uno sburro molto più efficace, economico, pulito. L’ha inventato in
un garage della provincia di Rovigo un ingegnere autodidatta che usa ancora
strumenti fatti a mano e il free software. Stava per rendere pubblica la
scoperta di questo supersburro supermoderno, ma le multinazionali l’hanno fatto
fuori, fingendo che si suicidasse, impiccato con i piedi che toccano per terra.
I piedi che toccano per terra, dico, roba che Giulietto Chiesa ci scriverebbe
sei-sette libri. E poi non aveva niente di cui suicidarsi, me l’ha assicurato
un mio amico che fa il pendolare vicino a Udine, per cui è chiaro che si
intravede il complotto e i media mainstream non ne parlano.
E dopo sei rovinato: scie
chimiche, signoraggio, biowashball, tutto tutto tutto. Credi a qualunque roba. Passi
il tempo nei siti complottisti, rispondi agli appelli, continui catene di
santantonio. Il pentagono per te non ha più segreti, sai ogni cosa della
struttura molecolare dell’acciaio utilizzato nella costruzione delle torri
gemelli. Kennedy è stato ucciso dai marziani di Roswell, Paul is dead e al suo
posto suonava Scialpi, confondi Osama con Obama, curi il cancro con i lamponi
ché le multinazionali – ancora loro – non ti dicono che il cancro è
praticamente già sconfitto. E poi metti i bulloni arrugginiti a bagno nella
cocacola e pretendi che tutti vadano in bicicletta e le multinazionli – sempre loro
– invece boicottano il pedale e il cambio shimano.
Sei sempre peggio, ormai hai
acquisito quella testa di cazzo che ti porta a essere un giornalista di
inchiesta seduto su una sedia scomoda mentre cerchi di far andare Linux in quel
cazzo di computer che ti ha assemblato un amico tuo che lavorava per Google,
Windows, Apple, Samsung e Telefunken, ma se ne è andato perché schifato dalle
pratiche corrotte delle multinazionali – arghhh.
E quando arriva il terremoto in
Emilia sei là che dici che un tuo amico che ha dato due esami in geologia – ha preso
24 e 21 – ti spiega che no, che forse, che pare, che si dice e non si dice, che
qui lo dico e qui lo nego, l’intensità non era di 5,9 ma molta molta molta di
più, ma che se lo dicono le assicurazioni non pagano che c’è una particolare
polizza che dice 5,9 uguale non pagare, più di 5,9 pagare molto.
Racconti tutte queste belle
robine, con l’aria di chi sa lunga, di chi si informa e bada ai fatti, mica
alle opinioni. Se poi qualcuno ti fa notare che le scale Richter, Mercalli,
Staminchia, ipocentro, epicentro, sburrocentro, ti fa vedere Piero Angela,
anche Mario Tozzi al limite, ecco, ti fa capire che forse hai detto delle
stronzate, ecco, te ne esci con “non sto affermando che sia così, sto solo instillando
un dubbio, eh, meglio avere dubbi”.
E allora vattene affanculo, tu e
tutti i coglioni come te, instillati una briciola di cervello in quella testa
di cazzo, piantala di fare il modestino rincoglionitino che non sa la verità,
ma indaga, si interroga, dubita… altrimenti va a finire che la finisce come
quelli là che la domenica vanno in un edificio che puzza di incenso ad adorare
personaggi di fantasia dal comportamento mitologico. O che quattrocento volte
al giorno si chinano per terra verso i cammelli del deserto e dicono robe
incomprensibili. E soprattutto smettila di leggere i libri di Giulietto Chiesa.
ps: con questa mia, spero di essere all'altezza del carissimo zio effe.
Grazie Jenn*, sei proprio quell* di cui il blog aveva bisogno.
RispondiEliminaTi saluta Zia Effe
il blog di zio effe ha sempre bisogno di qualcuno capace di scrivere un post che uno lo legge e pensa porcoddio
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