sabato 16 maggio 2015

La verità sui social: sono cose da vecchi

Facebook, Twitter, Pinterest, Istagram, Pistagram, fatevene una ragione, sono robe da vecchi. In special modo da vecchi intesi come 30/40 enni , quindi vecchi, fatevene una ragione pure di questo. Che i giovani sono i 15enni e i ventenni, la tessera Atac dei giovani te la danno fino a 26 anni, e una ragione ci sarà, fidatevi, e fatevene pure una ragione, una cazzo di ragione. Anche se pronunciate Fweisboa, Tuidah, Pitran, Histagrow eccetera, siete ancor più vecchi.

Tipo, facebook, mortacci vostra no, dico io, ma fatevi una banalissima ricerca tra i vostri contatti. Tutti avete qualche cuginetto, nipotello, fratello di amico, che sta nella fascia 15-26. Posta cose? O invece passa la vita a scopare?
Fatelo un confronto. Chi sono i postatori incalliti? Giovinetti di 20 anni o i trenta quarantenni di merda? Contate quanti post fanno quelli dell'età vostra, rispetto ai giovani. I giovani non stanno su Facebook, su facebook ci state voi, a spiare le foto e a dire cose intelligentissime, a condividere video divertenti o indignanti, o gatti, o le foto grandi con le scritte che ti aprono la mente, che in verità dovrebbero percuotervi con delle mazze composte 30% sintetico e 70% sterco.

Ovviamente non parlo mica dei vecchi vecchi su facebook, perchè quelli sono ancora peggiori, i vecchi veri veri (over 50) che a leggerli su facebook sono peggio delle cavallette d'Egitto, mortacci loro, non capiscono un cazzo di come vada usato Facebook, e del resto ci credo, facebook è fatto peri 35enni, mica i 50enni cazzo.
I vecchi vecchi su facebook postano tanta di quella merda, e nemmeno li puoi insultare più di tanto, perchè fanno pena. Tipo io ero amico di un tale, Manrico Macilenti, che a forza di chiedere l'amicizia a tutti, si era fatto tipo 4 profili da 5000 amici ciascuno. E lui si pensa che davvero in 20.000 persone gli vogliono bene, e allora pontifica manco fosse i pappa Francesco. E poi abboccano a tutto, e commentano come se ti stessero parlando visavì, o se stessero scrivendo una lettera al presidente Scalfarotto. Ecco, i vecchi, come sempre, non capiscono uh cazzo.
Ciò non toglie che su facebook, i giovani veri non ci sono.

Peggio ancora Twitter.
Twitter mondo cane è un posto per quarantenni bavosi.
Twitter è un immensa porcilaia dove i 30/40 enni single cercano di scopare postando -gli uomini- frasi patetiche e viscide tipo "a volte incontri persone così belle che non vanno più via dagli occhi" o "chi scrive prova a descriverlo, chi si ama lo vive" o "Adoro le tua ginocchia, quasi quasi ci piscio sopra" e merdate del genere.
Altri scrivono solo battute che dovrebbero fare ridere e che invece ti lasciano addosso un gelo potentissimo, che se quelle freddure del cazzo te le dicessero di persona in faccia te li inculeresti con un manico di swiffer, e invece no, belli belli, scrivono ste stronzate imperdonabili e si pigliano pure le stelline di altri battutari merdosi (la colpa soprattutto è di quelle merde di Spinozza, che fa ridere i radicalchic).
Le donne, invece, su twitter, mettono le fotine con uno spacco de vestito, delle scarpe ai piedi, i capelli, oppure dei particolari di foto venute particolarmente bene con ducentomila filtri.

E così ci si incrocia, su questo twitter di merda, foto falsate contro frasi da lumaconi, fotine di piedi di donne condite di allusioni su quanto glie piacerebbe il cazzo in quel momento di vita e frasi di poeti merdosi da 500 lire. Che poi, trentenni e quarantenni single (ne parlerò nel prossimo post) voi siete dei tristi falliti o ritardati, e ovviamente volete scopare, ma dovreste sapere bene che scopereste comunque, e lo farete perchè siete in una situazione talmente triste e senza via d'uscita che anche solo quella birra prima di scopare può farvi smettere per un ora di pensare alla vostra patetica vita, e i 7 minuti di sesso possono in parte consolarvi dalle lacrime che versate ogni notte.
Questo per dire, chiaramente, mortacci vostri, scopate pure, ma risparmiatevi le cazzate che mi scrivete sul twitter.

Mi sono dilungato, volevo solo dirvi ecco, che se volete sapere cosa pensano/fanno/mangiano/bevono/abigeato/studiare/vogliono i giovani, non potete cercarlo sui social.

I giovani sui social non ci stanno. E quindi non vi rende giovani, stare sui social.
Vi rende semplicemente quello che siete, e che non volete ammettere: degli adulti, quasi quarantenni, con qualche capello bianco, la panzetta incipente, che dopo una sbronza state svenuti due giorni e che se mangiate un po' di più vi sentite male. Con le rughette che pian piano si fanno vedere e gli acciacchetti fisici che vi portano una volta al mese dal medico o dal dentista o dal fisioterapista.

Ciao quindi, socialisti, e benvenuti dell'incubo della vostra vecchiaia (merde)